È leggera la fatica, sono leggeri i dolori e i piedi gonfi, la domenica passata a massaggiare le gambe, a lenire il mal di vita. È leggero il malessere fisico se sono consapevole di aver ben speso quel che posso del mio corpo.
Sono pesanti le parole di Armando che, da buon presidente onorario, non ci rende onori né ci fa sconti, invece ci chiede con forza e insistenza di fare di più. Non ci dice che abbiamo fatto bene e nemmeno che abbiamo sbagliato: chiede di fare di più, di impegnarci di più, di sperare di più. Immigrazione, emigrazione, accoglienza, integrazione, diversità e convivenza. Muri e frontiere. Cosa si può fare? Non ce lo ha detto, ha detto di fare di più. Ne sarò all’altezza? Bhalobasa ne sarà all’altezza?
Leggero è stato l’incasso della bottega della solidarietà. I tempi non sono facili per nessuno, si fanno economie, si spende meno. Acquistare oggetti etnici è l’ultimo dei pensieri, si capisce. Ma gli oggetti della bottega sono solo simboli di adesione ad un progetto che è investimento sul futuro. Per questo mi auguro che sempre di più tutti i nostri amici vengano a visitare la Bottega a Perignano e nelle altre uscite. Si sa che si può prenotare una visita alla Bottega in qualsiasi momento? Un piccolo acquisto permette di portare a casa qualcosa di utile e di investire in solidarietà. È un po’ come divenire azionisti del “Futuro spa”. Un futuro per i bimbi del progetto Sogno di Studiare e, conseguenza, il futuro del nostro mondo, esattamente del pianeta in cui viviamo.
Pesante è il pensiero dei migranti periti in mare, il nostro “muro” di acqua salata che in tanti cercano di solcare per sfuggire alle guerre, alle malattie, alla povertà. Cercano futuro per i figli, per mogli o mariti, per genitori lasciati al paese. Trovano truffatori, schiavisti, razzisti, pericolo e morte. Il salvagente arancione è stato presentato come simbolo dei migranti. Io penso che solo quelli che sono arrivati, abbiano avuto il privilegio del salvagente, non gli altri, quelli persi in fondo al Mediterraneo. In quelle acque che accoglieranno a breve i nostri bagni estivi.
Leggera è l’età media di chi da anni segue la cucina e permette l’organizzazione concreta della cena e, in inverno, del pranzo. È una età leggera perché i molti anni sulle spalle rendono consapevoli di cosa serve, di cosa è necessario, di cosa fare, di cosa è andato bene e di cosa migliorare. Capisco che per molti giovani sia difficile e pesante iniziare a dare una mano per poter essere le colonne della cucina del 50° dell’associazione, fra 25 anni, ma sarebbe utile, fin da subito.
Pesante è tenere sempre l’impegno che quanto raccolto l’11 giugno sia sufficiente, giunga dove è destinato e permetta davvero di cambiare, in meglio, la situazione e la prospettiva di quei bimbi ugandesi che sognano di studiare e che io ho avuto il privilegio di incontrare nella mia vita.