di Grazia Le Mura, nostra referente in Burkina Faso
“Come nasce un Progetto?”. Questa domanda mi è stata posta durante un incontro in cui raccontavo cosa fa l’Associazione “Tante mani per… uno sviluppo solidale” in Burkina Faso.
“Dalla vita”, ho risposto senza esitare. Sì, dalla vita! Vivi in terra di missione e incameri sollecitazioni che arrivano dritte al cuore, ascolti i battiti del quotidiano, scruti la sofferenza della gente con cui condividi la fatica del vivere in un contesto in cui tutto sembra essere contro, ascolti, custodisci, rifletti, coltivi idee, fai crescere dentro di te semi di speranza e sogni un giorno di realizzare quello che culli nel cuore. Poi, almeno questa è la mia storia, accade che il sogno del cuore incontra una mano che chiede “cosa si può fare per il Burkina”. È il momento della Provvidenza e il sogno diventa realtà.
Tanti Progetti sono stati realizzati a Bobo Dioulasso e a Sokourani grazie al sostegno di Bhalobasa. Tanti piccoli grandi sogni sono diventati realtà. In piena emergenza Covid ci arriva l’affettuosa domanda di Bhalobasa: “cosa possiamo fare per il vostro villaggio?”. Ed ecco nascere un Progetto che, partendo dalla vita e dai bisogni reali, ha coinvolto 40 famiglie di Sokourani.
Un Progetto con due fasi che ha entusiasmato tutti e ridato speranza ai nostri cuori provati dal confinamento. La prima fase rispondeva al bisogno di igiene e la seconda al bisogno di una maggiore autonomia economica.
Nella prima fase, “Facilitare il festo-barriera di lavarsi lavamani”, è stato consegnato a ogni famiglia un lavamani con una piccola scorta di sapone. Nella seconda fase, “Prevenire la crisi economica avviando un’attività generatrice di reddito”, ogni famiglia ha ricevuto un gallo e due galline con abbeveratoio mangiatoia e mangime per avviare un piccolo allevamento domestico.
Stavamo gustando la gioia dei risultati di questo straordinario Progetto, nato non a tavolino ma scrutando i bisogni del momento, quando alla porta del nostro impegno è arrivato un nuovo “toc toc” di Bhalobasa.
Giovanni Carmignani, responsabile dei Progetti di Bhalobasa, ci scrive che è uscito un bando del Ministero degli Esteri per il finanziamento di Progetti volti a sostenere iniziative di pace e umanitarie in sede internazionale e ci sollecita a redigere un Progetto.
Gli amici di Bhalobasa, con affetto e stima, ci stimolano a intraprendere sempre nuovi cammini, a non fermare i nostri passi, ad avere il coraggio di osare.
Il tema della pace in Burkina è molto sentito e la pace è costantemente minata dai continui attacchi terroristici che stanno mettendo in ginocchio l’intero Paese.
Il Burkina è quasi tutto “zona rossa” e l’efferata violenza degli attacchi scoraggia chiunque a viaggiare e a investire nel nostro paese. Il tema tocca le corde del cuore e sveglia un sogno che riposa in un cantuccio: educare al dialogo i più piccoli per costruire ponti di pace. Ed ecco che, nonostante l’intensa e complicata stagione delle piogge e i bambini e le bambine di CASA SARA che a turno si ammalano, nasce il Progetto “Imparare a dialogare per costruire la pace”. Mentre si redige il Progetto e prende volto il sogno, tra l’incertezza dell’approvazione e la convinzione che è urgente avviare una capillare sensibilizzazione al tema del dialogo e della pace, cresce il desiderio di far crescere semi di convivialità e di raddoppiare l’impegno nel seminare speranza tra i solchi di questa terra martoriata dalle difficoltà.
Abbiamo una struttura, ma priva di arredo: il progetto, in una prima fase, prevede l’arredamento della struttura per adibirla a luogo d’incontro e formazione. Poi, la realizzazione di una biblioteca che abbia al centro il tema della pace. Infine, ma non per ultimo, la realizzazione di per-corsi sul tema del dialogo e della pace, delle differenze e della convivialità. L’arredamento sarà realizzato in loco da giovani artigiani burkinabè e, pertanto, il Progetto porterà lavoro qui, darà opportunità economiche e farà crescere professionalmente giovani che faticosamente stanno costruendo il loro futuro.
Arriva il responso: il nostro progetto è 3° in graduatoria, ha ottenuto il finanziamento e adesso bisogna rimboccarsi le maniche.
Conosciamo bene quella bellissima sensazione di entusiasmo che accarezza dolcemente la fatica e fa gioire nel vedere in prospettiva un altro sogno che diventa realtà. Sì, i progetti nascono dalla vita.