di Elisa Stevanin
6 aprile 2022: Blaise Compaoré è stato condannato dal Tribunale Militare di Ouagadougou all’ergastolo per l’omicidio di Thomas Sankarà avvenuto il 15.10.1987
È stato condannato all’ergastolo tra coloro che hanno ucciso Thomas Sankarà.
È stato condannato l’amico fraterno e confidente di Thomas; il commilitone conosciuto alla scuola paracadutisti di Rabat e divenuto inseparabile; colui che, seduto accanto, gli infuse il coraggio di effettuare il suo primo lancio.
È stato condannato il componente della band musicale fondata insieme durante il corso di studi all’Accademia Militare.
È stato condannato il testimone di nozze di Thomas e Mariam Sankarà e l’allegro compagno di giochi che ha fatto saltare e ridere, spensierati, sulle sue ginocchia i loro figli piccoli Auguste e Philippe.
È stato condannato il sognatore più vicino a Thomas: colui che ne ha condiviso ideali, battaglie e specialmente la visionaria “Rivoluzione della Felicità” in Burkina Faso.
È stato condannato l’uomo che non ha avuto il coraggio di percorrere fino in fondo la strada del sacrificio in nome di quegli ideali supremi, incapace di sottrarsi alle lusinghe dei potenti.
È stato condannato il dittatore che ha impedito al popolo burkinabé di costruire il proprio futuro, soffocandone la dignità e comprimendone il diritto ad assaporare il profumo della libertà e dell’autonomia; l’autocrate che, complice del “primo mondo”, forte ed opulento, ha consegnato il Burkina Faso al dominio e allo sfruttamento altrui.
È stato condannato il cittadino ivoriano che non sconterà un giorno di pena, protetto dalle leggi della Costa d’Avorio le quali non prevedono l’estradizione per i propri cittadini che si siano macchiati di crimini anche gravi.
È stato condannato colui che, uccisa la “Felicità” in Burkina Faso, non è riuscito ad uccidere le idee, alte ed immortali, di Thomas Sankarà.