1.390 per il progetto Sogno di Studiare, grazie alla generosità che avete espresso il 21 febbraio scorso, in occasione del concerto dei Kinnara, un viaggio nella poesia di Fabrizio De André, al Teatro Francesco di Bartolo di Buti.
Le vostre donazioni, raccolte prima, durante e dopo lo spettacolo permetteranno alla nostra associazione e all’associazione Mukwano, con la quale abbiamo organizzato il concerto, di rafforzare la rete di sostegno e di speranza del progetto Sogno di Studiare. In virtù di questo i nostri amici fragili ospitati dal centro di accoglienza di Gossace, a Golomolo in Uganda, potranno continuare a studiare, frequentare la scuola secondaria e costruire un futuro.
Una serata piena di emozioni, quella del 21, iniziata con La ballata del Michè, La guerra di Piero, La città vecchia e La ballata dell’amore cieco.
La voce di Paolo Pardini, così simile a quella di De André, raccontava la poesia di Faber in direzione ostinata e contraria e i circa duecento spettatori, di varia età ma con una sola intonazione, cantavano e battevano le mani. L’ascolto di De André crea una dimensione particolare, in cui sembra davvero che le nuvole siano barocche, che dove finiscono le dita inizi una chitarra, che l’amore abbia l’amore come solo argomento e che la luna tessa i capelli. Sembra che la sua poesia, inesauribile, sia l’unico linguaggio per parlare con le persone deboli, con le anime belle e a volte dimenticate: tu che mi ascolti insegnami un alfabeto che sia differente da quello della mia vigliaccheria.
Bocca di rosa, Via del Campo, Il testamento di Tito, Andrea, Fiume Sand Creek. A ogni canzone, a ogni strofa si rinnovava l’incantamento. Musica trascinante e parole di rara bellezza, in equlibrio sulle sensazioni, senza retorica del sentimentalismo, a ricordarci con intensità che si vive d’amore e che basta una goccia del nostro impegno e del nostro splendore per cambiare la vita degli altri. Possiamo fare molto, insieme per le persone tradite dalle avversità, per quei cuori portati via sotto la coperta scura.
Il concerto si è concluso con Dolcenera, La canzone di Marinella, una fiaba meravigliosa sospesa nel tempo, Il pescatore e Volta la carta.
Il pensiero sempre rivolto ai nostri amici ugandesi, per i quali, grazie anche al patrocinio del Comune di Buti e soprattutto all’arte dei Kinnara, abbiamo organizzato una serata che non dimenticheremo.
In Disamistade Fabrizio canta e per tutti il dolore degli altri è un dolore a metà, venerdì 21 febbraio per tutti noi il dolore degli altri è stato l’unica ragione di impegno.
Vorremmo che lo fosse ogni giorno, vorremmo dare ogni giorno una buona novella come questa.
Navigammo su fragili vascelli
per affrontar del mondo la burrasca
ed avevamo gli occhi troppo belli:
che la pietà non vi rimanga in tasca.