di Miria Fulceri, Silvia Marini
Abbiamo partecipato alla commemorazione di Moreno Locatelli, evento organizzato dall’Ambasciata italiana a Sarajevo. Moreno Locatelli muore il 3 ottobre 1993 mentre, con altri quattro pacifisti, stava attraversando il ponte sul torrente Myliaca che divide la città, per un’azione simbolica rivolta alle due parti in conflitto. Volevano deporre una corona di fiori nel luogo delle prime vittime di quella guerra, Suada e Olga due giovani pacifiste, uccise nel 1992 durante le prime manifestazioni di pace a Sarajevo, e offrire del pane a soldati bosniaci e serbi che si fronteggiavano sulle rive opposte del fiume. Le milizie erano state avvisate. Moreno Locatelli fu colpito a morte da un cecchino. All’ingresso della sua casa natale di Canzo si può leggere la frase del Cantico dei Cantici : FORTE COME LA MORTE È L’AMORE.
Su quel ponte persero la vita anche Admira e Bosko, lei musulmana e lui serbo. Si amavano e volevano lasciare la città, ma un cecchino aprì il fuoco su di loro. Bosko morì subito, Admira, ferita gravemente, abbracciò Bosko e attese la morte. I loro corpi rimasero molti giorni sul selciato.
Un fotografo americano immortalò quel tragico momento. Riposano uno accanto all’altra al cimitero del Leone, una collina della città, ricoperta interamente di croci. Anni dopo anche il fotografo ha scelto di essere seppellito vicino a loro. Di fronte alle loro tombe, oltre il cimitero, c’è il Caffè dove i due innamorati si incontravano e dove avevano concordato il loro piano di fuga.
Sono ricordati come Romeo e Giulietta di Sarajevo.