di Silvia Marini
Bhalobasa e la Repubblica Democratica del Congo, un legame profondo, che ha radici lontane! Molti volontari hanno percorso le strade rosse del Congo, hanno stretto relazioni amichevoli e affettuose con la popolazione locale, hanno condiviso idee, progetti, sogni, speranza e paura. Eh sì, anche paura, perché la grande bellezza dell’immenso paese africano è calpestata e offesa da una lunghissima guerra che distrugge il presente e offusca il futuro. E se i colpevoli sono diffusi e talvolta oscuri, le vittime sono chiarissime. E tra le vittime ci sono soprattutto i bambini.
Illuminanti, a questo proposito, le recenti parole di Padre Alex Zanotelli: “In Congo c’è una guerra che dura da sessant’anni e ha già fatto dodici milioni di morti. E tutto questo per l’immensa ricchezza mineraria di questo Stato che è diventata la sua maledizione. In quel Paese, infatti, ci sono i minerali essenziali per l’high-tech come il coltan (80% della produzione mondiale), il cobalto, il litio, (e molti altri) che sono elementi fondamentali per i nostri telefonini, per le pile elettriche delle nostre auto.”
Il fulcro di questa guerra infinita si trova nel Nord Est del paese, a pochi chilometri di distanza da Goma, la città dove Bhalobasa ha visto nascere il proprio impegno, dove ha attivato importanti progetti di sviluppo e di cooperazione.
La storia di Bhalobasa è scandita da incontri che segnano il cammino, indicano strade da percorrere e sfide da affrontare. In questo percorso si inserisce anche il recente incontro con Suor Benedicta Maria, che da anni dirige un orfanotrofio a Goma, la Casa Famiglia Marisa.
Non è facile la vita a Casa Marisa. A poca distanza si combatte e si muore. Precari campi profughi sono stati allestiti alle porte della città. Sono tanti i bambini che chiedono ospitalità, che cercano conforto e protezione tra le braccia accoglienti di Casa Marisa. Sono troppi.
Così, una mattina di ordinaria drammaticità, Rosine e Rosette, due gemelline che reclamano il loro posto nel mondo, bussano alla porta di Casa Marisa. Sono nate da poche ore in un campo profughi, la mamma è morta nel darle alla luce, come accade troppo frequentemente in certe parti del mondo. Il padre e la zia porgono le bambine alle operatrici di Casa Marisa, affinché ne abbiano cura e offrano loro quel futuro che non sono in grado di garantire.
Non c’è posto a Casa Marisa. Sono troppi i bambini strappati alla guerra, alla solitudine, alla paura.
Non c’è posto a Casa Marisa, ma il posto si trova ugualmente.
Suor Benedicta chiede un aiuto a Bhalobasa affinché le due bambine possano crescere e dimenticare il dolore. Bhalobasa accetta e istituisce un progetto tutto per loro!
E così Rosine e Rosette, bambine fragili, figlie dell’ingiustizia che governa il mondo, hanno da poco compiuto due mesi, sono belle, luminose e sorridono al futuro che le attende!
Per avere maggiori informazioni o per contribuire alla realizzazione del progetto, puoi consultare il link: https://www.bhalobasa.it/info-progetto/?id=664