Il mare ha restituito altre due vittime al dolore dei superstiti del naufragio di Crotone, sulla spiaggia di Cutro. Al nostro dolore.
Un bambino di 3 anni e un bambino di circa 12 anni. Sono 70 le persone annegate. Ma, come ha sottolineato il Sindaco, Vincenzo Voce, 70 non è e non deve restare un numero. Dietro ci sono persone, vite, tante storie. Tante speranze e tanti sogni spezzati. Lo diciamo sempre, quando parliamo dei ragazzi e delle persone che incontriamo e che, grazie a voi, riusciamo a sostenere, diventando parte della nostra vita.
I fratellini Jahed e Mohammed Jasim, 9 e 12 anni, sopravvissuti al disastro e ricoverati in pediatria vengono invitati a disegnare dalla maestra della scuola ospedaliera (presente in ogni reparto per bambini), a scegliere loro i colori per gli animali che hanno tratteggiato con la matita. Emergono, come pianti e sofferenze senza voce, il rosso e il nero, intensi, rimarcati.
Mentre un altro ragazzo, di 15 anni, non è ancora riuscito a pronunciare una parola. Facciamo nostre le parole del primo cittadino di Crotone al cospetto di questa ennesima tragedia, aspettando che la giustizia faccia il suo corso, auspicando che chi cerca una vita migliore, per sé e per la sua famiglia, in un altro paese, e non è al sicuro, possa essere, prima di tutto, soccorso e salvato. Sempre.
“L’umanità probabilmente non farà risalire le classifiche della qualità della vita ma sicuramente rende orgogliosi di appartenere ad una comunità che ha saputo dimostrare come la solidarietà e l’apertura verso l’altro siano valori inalienabili ed irrinunciabili… questa città […] ha espresso fortissimo il sentimento di restare umani. Di guardare alle persone come tali e non come numeri. Perché quelle bare che non hanno ancora nome non sono numeri.”