di Bianca Lemmi
Veronica è una bambina di 13 anni, che vive con la madre Dora a Mugulu, un villaggio a ovest di Kampala, la capitale dell’Uganda. Fanno parte del clan Mbogo.
Veronica da piccola ha subito un incidente e si è ustionata gravemente parte del corpo, tra cui il braccio destro. Come conseguenza le sono rimaste delle cicatrici invalidanti, la bambina non riesce a piegare il braccio e, soprattutto, sente dolore in modo quasi costante.
A giugno Veronica è stata visitata dal dott. Gianluigi Occhipinti, in viaggio con Bhalobasa, che ha preso contatti con l’ospedale chirurgico pediatrico di Emergency a Entebbe per far visitare la bambina per un eventuale intervento di correzione chirurgica delle cicatrici.
L’ospedale di Emergency di Entebbe, progettato da Renzo Piano, è stato costruito per volere di Gino Strada, di cui pochi giorni fa è ricorso l’anniversario della morte. La sua volontà era di poter offrire cure gratuitamente a bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, in un paese come l’Uganda in cui la sanità pubblica praticamente non esiste.
L’operazione di Veronica sarebbe una spesa esorbitante per la famiglia, che non può permettersi nemmeno il viaggio dal villaggio verso la capitale.
Durante il nostro viaggio, l’11 agosto, di ritorno verso Kampala, dopo aver visitato una scuola nell’ovest dell’Uganda, ci fermiamo al villaggio di Mugulu, per prendere Veronica e la sua mamma; le accompagniamo all’ospedale per la visita. Viaggiano insieme a noi sul matatu, così non dovranno pagare il percorso.
Sappiamo che probabilmente dopo la visita non ci sarà subito l’opportunità di ricoverare la bambina, forse dovrà tornare a casa e presentarsi successivamente per il ricovero.
Veronica e Dora salgono con noi sul matatu che ci riporta verso la capitale. Arriviamo a Entebbe. L’ospedale di Emergency si affaccia sul lago Vittoria, è un’oasi di pace in mezzo al traffico e all’affollamento della città. L’infermiera che accoglie Veronica e Dora è gentile, mette la bambina e la mamma a loro agio. Registra i loro dati, poi le accompagna all’interno dell’ospedale per la visita. Qui Veronica viene vista da Luisa, la coordinatrice medica, e dalla chirurga responsabile delle operazioni di chirurgia plastica. Discutono sulle tempistiche. Noi attendiamo fuori, quando finalmente arriva la risposta: la bambina sarà ricoverata subito, è disponibile il posto letto! Anzi, un vero e proprio appartamentino dove Veronica e Dora potranno stare mentre alla bambina vengono fatti gli esami pre-operatori, con vitto e alloggio fornito dall’ospedale, senza che debbano pagare. Per noi sembra un sogno, per Veronica e Dora qualcosa di incredibile a cui fanno fatica a credere, non si capacitano di avere tutto questo a disposizione gratis.
Lasciamo mamma e bambina in ospedale.
Le sentiamo per telefono nei giorni successivi, gli esami pre-operatori sono andati bene. Veronica viene sottoposta all’operazione giovedì 17 agosto. Ci teniamo in contatto telefonico durante il nostro viaggio con Luisa, che ci aggiorna sulla situazione della bambina. L’operazione è andata bene, Veronica si è svegliata senza problemi dall’anestesia. Queste notizie ci arrivano come tante piccole perle di gioia durante le nostre giornate in giro per le scuole ugandesi. Adesso mamma e figlia rimarranno quanto più possibile all’ospedale per intraprendere il percorso di riabilitazione e fisioterapia necessario per recuperare la mobilità del braccio.
È andato tutto nel modo migliore possibile.
Bhalobasa continuerà a seguire Veronica per assicurarle le successive visite di fisioterapia una volta dimessa dall’ospedale.
Tutto ciò a cui riusciamo a pensare è il sorriso abbagliante della bambina quando ha capito che l’operazione tanto sognata sarebbe stata realtà.
Per avere maggiori informazioni, puoi accedere a https://www.bhalobasa.it/info-progetto/?id=693