❇️Indagini sulle ONG, cosa succede dopo un anno?
Nell’attesa che tutte le indagini si chiudano proviamo a mettere qualche punto fermo, informandovi già che nel prossimo numero di Bhalo Magazine ci sarà un ampio e puntuale servizio in merito (sarà distribuito in anteprima al pranzo annuale di Forcoli, il 2 dicembre). Lo facciamo proprio mentre apprendiamo che la nave Diciotti del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, che da cinque giorni vaga con 177 persone a bordo salvate dal mare (essendogli negato un porto), sta per attraccare (presumibilmente viste le posizioni opposte in merito all’interno del Governo) a Catania (anche se le persone per il momento non vengono fatte scendere). Lo facciamo mentre Medici Senza Frontiere ancora una volta si ritrova a fare appelli perché vengano almeno messe al sicuro, sulla terraferma, le persone in mare.
✅Erano quattro le inchieste a carico delle Ong. Tutte accusate di essere in combutta con gli scafisti. Ne sopravvivono due: una (Catania) si avvia all’archiviazione; nell’altra (Trapani) l’associazione per delinquere è stata derubricata in ipotesi di irregolarità allo scopo di ‘commettere’ salvataggi.
✅Le procure di Palermo e Ragusa hanno già archiviato, concludendo che non ci sono stati reati.
?CATANIA – Il procuratore Carmelo Zuccaro ipotizzava a carico di Open Arms il reato di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione illegale. Secondo diverse fonti, sarebbe vicina all’archiviazione.
?RAGUSA – Il Tribunale del Riesame ha stabilito che la ‘disobbedienza’ delle organizzazioni non governative che scelgono di non cooperare con le autorità libiche è motivata dallo “stato di necessità” connaturato al soccorso dei naufraghi.
?TRAPANI – Nell’inchiesta sono stati inseriti infiltrati a bordo delle navi delle Ong per dimostrare un presunto patto tra scafisti e volontari per raccogliere i migranti in mare.
?PALERMO – Le indagini non hanno portato a niente. I pubblici ministeri hanno chiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione di entrambe le inchieste.
?Quasi due anni di indagini (ufficializzate all’inizio dell’estate scorsa) e un grande dispiegamento di risorse (infiltrati, intercettazioni satellitari, elaborazioni di tracciati radar, informative richieste ai servizi segreti ecc) ad oggi hanno prodotto questo risultato: l’allontanamento dal Mediterraneo della gran parte delle organizzazioni non governative e l’aumento dei naufragi in rapporto al numero dei migranti vittime dei trafficanti di uomini.
?Continueremo a monitorare le inchieste ancora in corso e vi informeremo sugli esiti. Resta ferma la convinzione, conoscendo anche i fatti dall’interno grazie al rapporto di Bhalobasa con alcune Ong coinvolte (per cui c’è già il nulla di fatto), che i lager libici non sono la soluzione e che le persone che rischiano la vita in mare vanno salvate. Quindi bene che si indaghi e che sia tutto regolare, ma bene soprattutto che le vite umane e coloro che rischiano spesso la propria di vita per salvarle, siano considerati, sempre, per l’enorme valore che hanno. Enorme. Non un grammo di riconoscenza in meno. Non un grammo di umanità in meno.