La nostra volontari Michela Paterno, da poco entrata in Bhalobasa e già molto attiva in segreteria e nel settore comunicazione, condivide con noi questa notizia, sollecitando attenzione per la situazione critica del Mali e per un evento organizzato da ORISS il 19 settembre. Pensiamo che fare rete fra associazioni sia fondamentale quando si perseguono obiettivi tanto alti, difficili e importanti.
Grazie a Michela e a tutti voi.
“Cari amici,
vi chiedo di aiutarmi a dare visibilità ad un evento organizzato dall’associazione ORISS per sostenere la popolazione maliana rifugiata nei campi profughi.
Dall’inizio del 2012 il Mali sta vivendo un periodo di forte crisi politica, sociale e istituzionale causato da una sanguinosa guerra di cui è difficile delineare in maniera sintetica tutte le cause e le implicazioni. E’ un conflitto che ha messo in ginocchio la popolazione, già provata dalla povertà e dalle difficoltà di vita caratteristiche del territorio africano. Circa 350.000 persone, tra cui molte donne e bambini per la maggior parte Tuareg, sono state costrette a rifugiarsi nei campi profughi situati nelle zone di frontiera in Burkina Faso, Mauritania e Niger, dove quotidianamente sfidano condizioni esistenziali al limite della sopravvivenza, nella negazione dei diritti umani fondamentali: mancano acqua e cibo, le epidemie si diffondono rapidamente e si registrano continui abusi sui civili, in particolare sulle donne e i bambini.
L’evento di cui voglio portarvi a conoscenza è stato organizzato grazie alla collaborazione di Oriss conL’Associazione Tartit’n’Chetma,collettivo di donne attualmente rifugiate a Ouagadougou presieduta da Fadimata Walett Oumar, da anni impegnata in attività di cooperazione internazionale ed in progetti finalizzati al ripristino delle garanzie primarie del suo popolo attraverso la sensibilizzazione della popolazione civile. Oltre agli interventi di aiuto nei campi profughi, Fadimata ha creato il gruppo musicale Tartit (in lingua tamashek “unione”), composto da cinque donne e cinque uomini della regione di Timbuctu, nel nordest del Mali, che si sono incontrati in un campo profughi in Burkina Faso dove la musica divenne un mezzo di sopravvivenza di fronte ai problemi economici, politici e sociali. Oggi i Tartit sono conosciuti a livello internazionale e la loro musica diffonde il messaggio di pace della popolazione del deserto oltre i confini dei campi profughi. Se cercate su Youtube la voce “Tartit” vi potrete rendere conto della loro bravura.
Il 19 settembre, grazie a ORISS, Fadimata sarà tra noi, dalle 14 alle 18, nella sala conferenze dell’Unione dei Comuni, per darci la possibilità di conoscere una realtà che non è facile da incontrare perché i media non ne danno notizia, la televisione non ce la racconta. Avremo la possibilità di parlare di una guerra dimenticata, di tante guerre dimenticate, di popolazioni annientate, ma non sconfitte. Potremo ascoltare le testimonianze di persone che vivono e lottano con dignità affrontando condizioni per noi impensabili. Donne e Uomini forti e coraggiosi che riescono a mantenere viva una tradizione culturale ricca e altissima.
Sempre venerdì 19, alle ore 21, i Tartit si esibiranno in concerto al Teatro Era, a titolo gratuito. Ci regaleranno una serata di musica tipica della popolazione Tuareg. Musica che vuole diffondere messaggi di pace e raccontare la ricchezza di un popolo. All’ingresso avremo l’occasione di contribuire ad una raccolta di fondi per le donne e i bambini dei campi profughi di Burkina Faso e Mauritania.
Io sono convinta che questa iniziativa meriti di avere ampia diffusione, è un’occasione unica: per la popolazione maliana non è facile, come potrete immaginare, organizzare viaggi all’estero e sostenerne le spese. Per noi italiani è altrettanto difficile avere contatto diretto ed approfondito con le reali condizioni di vita di questo popolo.
Vi allego due foto che illustrano e dettagliano la giornata di venerdì 19 settembre, chiedendovi, se potete, di farle girare, assieme alla spiegazione dell’evento che ho prodotto nelle righe precedenti.
Confido nella vostra disponibilità e vi ringrazio.
Michela”
Da parte di tutti i volontari dell’associazione MOLACHI di Fuscaldo (CS), un saluto e buon lavoro, sperando che un giorno possiamo incontrarci.