di Miria Fulceri, Silvia Marini
Incontriamo Sarajevo.
Daniele Bombardi, referente Caritas, ci accompagna attraverso una città dove protagonista è la storia.
Sarajevo ha conosciuto tempi in cui le diverse etnie riuscivano a convivere in uno scambio culturale, sociale ed economico che ancora, nonostante tutto, si continua a respirare.
Nella mattinata abbiamo partecipato ad un tour interreligioso con l’associazione Youth for Peace. Ci guida Berine, giovane e determinata, e ci racconta come è nata l’associazione. Si tratta di un gruppo di volontari di diversi gruppi etnici e religiosi impegnati nella costruzione di una pacifica convivenza attraverso attività per i minori. La complessa realtà politica e sociale e un sistema scolastico che radicalizza le differenze religiose non favoriscono la costruzione di un futuro comune in questo paese. La violenza del passato sembra non permettere ai giovani di superare il rancore dei padri.
Intanto noi ascoltiamo le parole di Berine davanti alla Sinagoga, dopo aver visitato la Cattedrale e la Moschea, e le percepiamo sorprendentemente uguali nella loro diversità di stili e di cultura. Nel pomeriggio abbiamo visitato alcuni luoghi della memoria. Daniele Bombardi, davanti alle rose di Sarajevo, ci ha raccontato episodi terribili di granate che in pochi attimi hanno spazzato via tante vite, vite di persone che semplicemente si recavano al mercato. Persone serbe, croate, bosniache. Pacificamente insieme a fare la spesa .