di Giovanni Carmignani
Il 6 e 7 luglio scorso “Tante mani per uno sviluppo solidale” (TMPUSS) http://www.tantemaniper.org/ ha celebrato 20 anni di attività.
A Varcaturo, in provincia di Napoli, ha avuto luogo un convegno per riflettere su ciò che è stato fatto, per pensare ai programmi futuri e per festeggiare un lungo cammino di giustizia. Bhalobasa non poteva mancare!
Da dodici anni Bhalobasa e TMPUSS lavorano insieme, per migliorare le condizioni di vita di tante persone residenti in Burkina Faso. Così abbiamo ripercorso il cammino e analizzato il nostro metodo di lavoro.
Tutto è cominciato nel 2012, con un viaggio finalizzato a valutare se e come continuare le attività di cooperazione iniziate alcuni anni prima.
Fu proprio durante quel viaggio che conoscemmo Grazia Le Mura e Patrizia Zerla, la loro associazione e tutti i loro progetti.
Grazia e Patrizia ci accompagnarono al Centro I Danse, sorto a Bobo Dioulasso per accogliere ragazze e bambini in difficoltà, poi alla Maison des Poussins, una scuola per l’infanzia; ci parlarono della fattoria, allora in fase di progettazione e di CASA SARA, anch’essa in progettazione, dedicata all’accoglienza di bambini in condizioni di forte disagio.
Durante il viaggio ci rendemmo conto delle forti criticità dei luoghi visitati, e del valore delle due nuove referenti, della loro capacità di muoversi in un contesto complesso. Decidemmo di dare loro fiducia e di condividere i nostri progetti.
In dodici anni di collaborazione abbiamo sostenuto i piccoli studenti della Maison des Poussins, attraverso il metodo del Sostegno di gruppo e abbiamo contribuito a realizzare molti progetti.
Ricorderò i più significativi: il deposito dell’acqua e l’orto per la fattoria, gli allevamenti di galline e tacchini, la canalizzazione delle acque meteoriche a CASA SARA. Poi i progetti finalizzati a limitare il contagio del COVID-19 e il contributo per l’acquisto di un nuovo scuolabus. Inoltre il supporto a Zeha per frequentare la scuola infermieri, a giovani ragazze per avviare le attività di sartoria e di parrucchiera; una borsa di studio universitaria; un microcredito alle donne profughe, fuggite dal Nord del paese in seguito ad atti terroristici, per permettere loro di coltivare mais e ricominciare a vivere con dignità.
Infine due progetti di ampio respiro:
“Imparare a dialogare per costruire la pace” finanziato dal Ministero degli affari esteri e cooperazione internazionale;
“Illuminazione pubblica del villaggio di Sokouranì” finanziato in parte grazie all’otto per mille della Chiesa Valdese, in parte grazie alla donazione della signora Elena, in memoria del figlio Claudio.
Lunghi anni di collaborazione ci hanno aiutato a definire il nostro metodo di progettazione. Un progetto deve essere sempre preceduto da un attento studio del contesto, deve occuparsi della formazione dei beneficiari e deve privilegiare la realizzazione di beni durevoli.
Le parole chiave che riassumono l’esperienza comune di Bhalobasa e TMPUSS sono confronto e condivisione. Prima di ogni scelta operativa c’è una fase di confronto, che porterà alla condivisione del progetto.
Infine, per esprimere il senso del nostro impegno in Burkina Faso, ricordiamo una frase di Thomas Sankara (Presidente del Burkina Faso, assassinato a Ouagadougou il 15 ottobre 1987):
Una delle condizioni per lo sviluppo è la fine dell’ignoranza. (…) L’analfabetismo deve essere incluso fra le malattie da eliminare il più presto possibile dalla faccia della Terra”