di Simona Caroti
Madre Teresa è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e santa da Papa Francesco il 4 settembre 2016
Bhalobasa e i suoi volontari e volontarie c’erano, ci sono sempre stati!
Con tutta l’emozione possibile, visto che, sebbene il nostro cammino sia accogliente e laico, Madre Teresa, in visita a Perignano – dove abbiamo la nostra sede principale – nel 1990, è stata, a dir poco, estremante importante per il nostro cammino, in India e nel mondo.
La santità è un concetto così grande che può sfuggire alla comprensione. Madre Teresa invece no, lei è vicina, la incontri in strada a Kolkata mentre è china ad ascoltare una persona senza casa, in un villaggio a cullare un bambino con la febbre, a Titagarh a medicare un malato di lebbra.
La sua bontà e la sua fede illuminano, ma sono così potentemente pratiche.
Basta guardare le sue mani mentre prega, mani di una donna che non si risparmia, immersa nella vita, nella povertà, nel disagio, nelle malattie per stare vicina alle persone più fragili.
Mani che curano, amano, accarezzano, leniscono, tremano, soffrono.
Mani che lavano ogni giorno, più volte, vestiti di malati, piatti e pavimenti di lebbrosari, ospedali, orfanotrofi.
Mani, purtroppo, frantumate dal male, ferite, spezzate dai carichi pesanti, dalle barelle spostate con braccia esili.
Mani screpolate dal caldo torrido e dalla cappa di nero smog che non lasciano respiro, a Kolkata.
Madre Teresa, che nonostante la canonizzazione in India continuano a chiamare Madre, il riconoscimento più grande, ci ha mostrato come si ama davvero, come il contatto e la vicinanza con chi soffre siano supremi, come si possano avere fatiche e tormenti e comunque amare senza limiti, andare avanti.
Sa riempire il cuore di chi la cerca… e sulla sua tomba ci sono ogni giorno persone di ogni fede